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Il ciclo di intelligence



Come si fa intelligence? Come si arriva al prodotto finale? Attraverso un processo fatto di sette fasi, chiamato ciclo di intelligence.



Questo articolo parlerà di intelligence come processo, ovvero quel processo che consente la trasformazione dei dati “grezzi” in intelligence (inteso come prodotto finale).


Il ciclo di intelligence si compone di sette fasi: il processo inizia con l’identificazione del fabbisogno informativo o più semplicemente con la richiesta informativa, poi vi è la raccolta delle informazioni, il trattamento delle informazioni, l’analisi, la valutazione e la produzione, la disseminazione, l’utilizzazione ed il feedback.


Innanzitutto è necessaria la richiesta di informazione da parte di coloro che sono preposti a farlo ovvero i cosiddetti decisori che possono essere soggetti politici, militari, economico-finanziari o Forze di Polizia.


Ottenuta la richiesta, ovvero la domanda, inizia la seconda fase relativa alla raccolta delle informazioni utili e necessarie per rispondere in modo adeguato alla richiesta, quindi deve essere connessa al fabbisogno informativo. Spesso è vincolata alle risorse umane, tecnologiche e finanziarie disponibili. Per la raccolta delle informazioni oggi, grazie alla tecnologia, vengono utilizzate varie fonti tra le quali: Humint, Osint, Sigint, Geoint, Technint, Masint.


Raccolte le informazioni, inizia la fase più importante e delicata dell’intero processo di intelligence, il trattamento delle informazioni. Tutte le informazioni raccolte non sono quasi mai pronte per essere utilizzate e spesso può esserci una sproporzione tra le notizie raccolte e quelle utili o che possono essere oggetto di trattamento. È necessario però, che le notizie non immediatamente utili vengano “conservate” per arricchire il patrimonio informativo e per essere poi utilizzate a distanza di tempo. In questo caso è necessario che le notizie e/o i dati vengano inseriti in un database unico che consenta di correlare i vari tipi di informazioni.


Trattate le informazioni inizia l’analisi, la valutazione e la produzione delle stesse. Questa fase è un passaggio chiave, in quanto, trasforma i dati e le notizie raccolte in un prodotto finito impiegabile, ed è anche il primo momento nel quale è possibile riorientare la ricerca delle informazioni. Le analisi posso essere di due tipi: analisi tattica, circoscritta ad un ambiente specifico e serve per dare risposte utilizzabili nell’immediatezza, ed analisi strategica che ha invece l’obiettivo di valutare le possibili linee di sviluppo, ed individuare i fattori che daranno forma al futuro in modo che i decisori possano pianificare le proprie strategie e implementare le relative politiche. È necessario comprendere che l’analisi strategica, serve per influire sul futuro e non per prevederlo.


Ottenuto il prodotto finale impiegabile si passa alla fase della disseminazione ed utilizzazione, ovvero questo è il momento in cui l’analista comunica il risultato della sua ricerca, il quale deve esporlo in modo breve, conciso e preciso, ciò implica infatti una fase di sintesi del proprio lavoro. Questa fase può avvenire sia verso Enti dello Stato per completare indagini o iniziarne di nuove sia verso l’Autorità Politica.


Infine vi è il feedback, anch’essa viene considerata essenziale in quanto consente di orientare di nuovo la ricerca, valutare le fonti e verificare il processo di analisi. Il feedback viene solitamente effettuato in ogni singola fase dell’intero processo.

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