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Persone Scomparse: un fenomeno in crescita



Fenomeno ampio e pluriarticolato è quello che riguarda le persone che sembrano sparire nel nulla. Si tratta di un evento molto variegato, il quale, oltre ad avere diverse connotazioni e sfaccettature (da quelle sociologiche a quelle mediche), sembra colpire un po’ ovunque e chiunque: dal 1974 ad oggi sono 31.372 le persone scomparse e, ancora da rintracciare, nella penisola italiana.



Il fenomeno


Per inquadrare l’argomento è necessario chiarire cosa si intenda per persone scomparse.

A differenza dell’ambito europeo e statunitense, l’ordinamento italiano non prevede una definizione codificata di persona scomparsa. È possibile comunque identificare con tale accezione la situazione in cui si rileva l’allontanamento della persona presa in esame da un luogo abituale, come può essere il domicilio o la residenza, senza aver comunicato ad alcuno di volerlo fare, dando vita a qualcosa di improvviso, che desta ansia e preoccupazione nei familiari e conoscenti. La sua assenza si protrae nel tempo e non è dato sapere il grado di volontà insita nel gesto. Di fatti le persone che scompaiono lo possono fare indipendentemente dalla propria volontà.


Secondo un report sulle persone scomparse in Italia, predisposta dal Commissario Straordinario del Governo, dal 1° gennaio 1974 al 30 giugno 2014, queste risultano essere pari a 29.763 unità, in maggioranza nel Lazio (6.766 casi), in Sicilia (3.900), in Lombardia (3.680), in Campania (3.146) e in Puglia (2.475). Nonostante l’aumento del numero di persone scomparse ancora da rintracciare, nello stesso report si evidenzia come ci sia un incremento inerente al trend dei soggetti ritrovati, grazie sicuramente agli sforzi compiuti dai governi negli ultimi anni: su circa 140.000 denunce di scomparsa, di 110.000 persone sono state recuperate le tracce.


Le cause


Più precisamente, le principali cause di scomparse in Italia, interessanti soprattutto per quanto concerne i fini delle strategie operative di ricerca, riguardano l’allontanamento volontario, i disturbi psicologici, l’essere vittime di reato, l’allontanamento da istituto o da comunità, Malattia di Alzheimer o altre problematiche neurologiche, e per quanto riguarda i minori, la sottrazione da parte del coniuge o di altro congiunto.


Quando il soggetto decide, autonomamente e volontariamente, di fuggire, può farlo per diversi motivi. Una persona può scappare per problemi familiari o sociali, o per problematiche create nella sfera lavorativa o affettiva. O ancora può scappare per sottrarsi alle pene del sistema giudiziario.


Seguito di un allontanamento volontario può anche essere un suicidio. Essere affetto da malattie inguaribili, o comunque in grado di creare gravi sofferenze, come tumori, possono essere la causa di un allontanamento con fini autolesivi. Ma non solo. Di notevole interesse sociale sono le condizioni di disagio le quali, a seguito della crisi economica, che ha investito l’Europa negli ultimi anni, hanno fatto registrare un aumento degli allontanamenti dovuto alle difficili situazioni economiche in cui versavano i soggetti scomparsi, primo tra tutti, la perdita del posto di lavoro e lo strangolamento dei debiti.


Vi è chi scompare a seguito di un disturbo psicologico o psichiatrico, come per esempio uno psicotico delirante, oppure a seguito di un disturbo neurologico, dovuto a cause organiche. In merito, molto frequenti sono gli allontanamenti di anziani affetti dalla Malattia di Alzheimer. Questa, prevedendo un decorso degenerativo di tipo cronico, causa il deterioramento graduale delle cellule cerebrali dell’anziano, provocando gravi danni anche alla memoria, mettendo l’anziano in condizioni di pericolo, molte volte dovute all’impossibilità di trovare la via di casa.


Vi sono le persone che scompaiono, in quanto vittime di reato, che per lo più afferiscono ai sequestri o, ai rapimenti, e alla criminalità organizzata, oggigiorno legata in particolare alla tratta di esseri umani.


Infine, per quanto riguarda le scomparse di minori, più frequentemente si assiste a minori stranieri che volontariamente hanno abbandonato le strutture alle quali erano stati affidati oppure minori, italiani e stranieri, che si sono allontanati volontariamente dall’ambito familiare. Altre cause di allontanamento di minori riguardano la sottrazione al genitore affidatario da parte dell’altro genitore o da altro congiunto e la possibilità che il minore scomparso sia vittima di reato.


Misure a favore della ricerca delle persone scomparse


Con la legge n. 203/2012, nata per favorire la ricerca delle persone scomparse, entrata in vigore il 29 novembre 2012, sono state inserite importanti misure.


Prima tra tutte, testimone dell’attenzione e la sensibilità degli organi istituzionali nei confronti del fenomeno, è stata la creazione di un ufficio governativo ad hoc, ossia il Commissario Straordinario per le Persone Scomparse, il quale “assicura il coordinamento tra le amministrazioni statali competenti in materia, monitora l'attività delle istituzioni e degli altri soggetti impegnati a fronteggiare il fenomeno, favorisce il confronto tra i dati a carattere nazionale su persone scomparse e cadaveri non identificati e quelli a carattere territoriale” (www.interno.gov.it)


Secondariamente, sono state sviluppate strategie importanti quali l’istituzione del Sistema Informativo Integrato Ri.Sc. (Sistema Ricerca Scomparsi) presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, il quale consiste in una banca dati contenente tutte le informazioni più significative sulle persone scomparse e sui cadaveri non identificati.


Analogamente, l’attività di censimento dei corpi di persone scomparse non identificate rende lo SDI (Sistema Di Indagine) costantemente aggiornato.


Con l’obiettivo di raffinare sempre più le tecniche investigative, sono stati stilati degli standard operativi, ossia delle Linee Guida.

Queste, portano alla realizzazione di un documento di pianificazione territoriale. Tale documento avrà l’obiettivo di:

  • stabilire l’assetto organizzativo;

  • identificare i ruoli operativi;

  • individuare le attività connesse alle battute di ricerca.

Nell’ottica di un costituire un progetto a 360° sulle persone scomparse, particolare sensibilità è stata rivolta a due categorie:

  • quella dei minori, con la creazione della Task Force e del progetto di allerta ICAAS;

  • quella dei malati di Alzheimer, con l’omologo “Progetto Alzheimer”.

Ri.Sc. e Schede Ante/Post Morte: il protocollo italiano


Il protocollo italiano prevede la compilazione di due moduli: la Scheda Ante Mortem e la Scheda Post Mortem.

Nella prima verranno acquisiti e segnati tutti gli elementi utili ai fini investigativi, inerenti alla persona scomparsa, quali:

  • dati antropometrici;

  • dati antropomorfici;

  • arcata dentaria;

  • indumenti indossati;

  • effetti personali;

  • particolari abitudini di vita, come ad esempio, particolari dipendenze (tabagismo).

La Scheda Post Mortem, invece, si concentra sempre su informazioni importanti ai fini investigativi, ma inerenti a cadaveri non ancora identificati, e viene compilata dai medici legali dopo aver effettuato gli esami autoptici sui corpi.

Le due schede vengono inserite all’interno del Ri.Sc. permettendo, in tal modo, di effettuare il match tra le informazioni inserite dai medici legali e quelle inserite dagli operatori della Polizia Scientifica o quelli dei Nuclei Investigativi dell’Arma dei Carabinieri.

L’esito del confronto ha un indice di valutazione indicativo:

  • scarso;

  • sufficiente;

  • discreto;

  • buono;

  • ottimo.

La reale corrispondenza verrà garantita, successivamente attraverso sistemi di identificazione certi, quali le impronte dattiloscopiche o il test del DNA.




Bibliografia



P. De Pasquali, Persone Scomparse, in F. Bruno e collaboratori, Guida Di Formazione Alla Psicopatologia Clinica, Forense E Politico – Sociale, ed. Aiasu, Roma, 2006;

Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, “La scomparsa di persone: una sfida per i paesi UE”;

http://www.interno.gov.it/it/ministero/commissario-persone-scomparse/lattivita-commissario;

Linee Guida Per Favorire La Ricerca Di Persone Scomparse, ritracciabile sul sito: http://www.interno.gov.it/it/ministero/commissario-straordinario-governo-persone-scomparse;

Elga Marvelli, Luca Massaro, Ludovico Argentieri, Mattia Curti, Le persone scomparse: il fenomeno italiano. Spunti per una proposta operativa, in Rassegna Italiana di Criminologia, Anno V, n. 2, 2011.

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