Terrorismo e terrorismi
Parola chiave di queste ultime settimana, ma potremmo tranquillamente asserire, di questo ultimo secolo, è una parola di cui si fa difficoltà a dare una definizione univoca. Cosa si intende per terrorismo? Quali sono le sue peculiarità? Come si esplica questo fenomeno?
È un termine ormai comune e sulla bocca di tutti. Gli ultimi attentati avvenuti a Parigi hanno portato alla ribalta il caso. In questo contesto regna il caos, in particolare in merito al terrorismo di matrice islamica, e più nello specifico, leggendo le pagine dei quotidiani, sembra che il più ampio fenomeno del terrorismo generale venga identificato con il progetto di conquista del sé dicente Stato Islamico, come se fossero un’unica realtà.
L’Unione Europea, tramite la Convenzione Quadro 475/2002, ha definito il terrorismo come una serie di atti criminali che intimidiscono fortemente una popolazione, costringono ingiustamente un governo o un'organizzazione internazionale a compiere oppure ad astenersi, dall'eseguire una determinata azione, destabilizzano o distruggono le fondamenta politiche, costituzionali, economiche o sociali di uno stato o di un'organizzazione internazionale.
Più nello specifico individua tutta una serie di attività caratterizzanti le operazioni terroristiche, quali:
Attentati alla vita di una persona che possono causarne il decesso e attentati gravi all’integrità fisica di una persona;
Sequestro di persona e cattura di ostaggi;
Distruzioni di vasta portata di strutture governative o pubbliche, sistemi di trasporto, infrastrutture, compresi i sistemi informatici, piattaforme fisse situate sulla piattaforma continentale ovvero di luoghi pubblici o di proprietà private che possono mettere a repentaglio vite umane o causare perdite economiche considerevoli;
Sequestro di aeromobili o navi o di altri mezzi di trasporto collettivo di passeggeri o di trasporto di merci;
Fabbricazione, detenzione, acquisto, trasporto, fornitura o uso di armi da fuoco, esplosivi, armi atomiche, biologiche e chimiche, nonché, per le armi biologiche e chimiche, ricerca e sviluppo;
Diffusione di sostanze pericolose, il cagionare incendi, inondazioni o esplosioni i cui effetti mettano in pericolo vite umane;
Manomissione o interruzione della fornitura di acqua, energia o altre risorse naturali fondamentali il cui effetto metta in pericolo vite umane.
La caduta del muro di Berlino, dunque la fine della guerra fredda, e la caduta delle Torri Gemelle, sono due eventi, o meglio, due tappe storiche, che hanno segnato entrambe dei cambiamenti epocali, anche e soprattutto, in funzione del concetto di terrorismo:
La prima à con la fine del bipolarismo, cessa anche l’ organizzazione dei conflitti in base alla loro riduzione nei tradizionali spazi politici est – ovest.
La seconda à muta la percezione del terrorismo e, con essa, la reazione mondiale. In particolare, si pone l’accento sul terrorismo di matrice islamica.
È importante capire che il terrorismo in sé, prescinde da motivazioni ideologiche o religiose, facendo propria la dicotomia amico – nemico. Non si identifica, dunque, con una religione in particolare o con un’ideologia politica in assoluto.
Di fatto, sfogliando l’European Union Terrorism Situation And Trend Report 2014, si può notare come in Europa, vi siano diversi gruppi terroristici di matrice nazionalista o separatista in azione, come:
IRA, Irish Republican Army: organizzazione militare volta a realizzare l’indipendenza iralndese dall’Inghilterra;
ETA, Euskadi ta Askatasuna: gruppo armato che combatte per ottenere l’indipendenza dei Paesi Baschi dalla Spagna;
PKK, Kurdistan Workers’ Party: partito politico e gruppo paramilitare per l’indipendenza curda.
A livello globale, dando uno sguardo, per esempio, all’America Latina, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, le FARC, sono un’organizzazione armata di stampo marxista che mira a rovesciare il governo.
Per quanto concerne il terrorismo di matrice islamica invece, secondo il Global Terorrism Trends 2015, attualmente i gruppi più pericolosi e, responsabili di un numero molto alto di morti, sono:
Boko Haram – presente per lo più in Camerun, Nigeria e Chad. È responsabile di 6.644 morti;
Stato Islamico – si estende attraversando Egitto, Libano, Siria, Iraq e Turchia. Responsabile di 6.073 vite umane:
Gruppo dei Talebani – si trovano per lo più in Afghanistan e Pakistan e sono responsabili di 3.477 morti;
Fulani – Africa Centrale e Nigeria. Responsabili di 1.299 morti.
Al – Shabaab – Agiscono in Djibouti, Etiopia, Kenya e Somalia. Responsabili di 1.021 morti.
È chiaro che è impossibile formulare una risposta al fenomeno terrorismo in generale, com’è altrettanto chiaro che, essendo qualcosa di trasversale all’intero globo, non è pensabile agire in maniera solitaria.
Inoltre, analizzando le peculiarità di ogni singolo terrorismo, è necessario individuare strategie di intelligence specifiche per quel fenomeno e per quella regione territoriale in cui nasce e si sviluppa.
Bibliografia
European Law Enforcement Agency, European Union Terrorism Situation and Trend Report 2014;
Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, Decisione quadro del consiglio del 13/06/2002 sulla lotta contro il terrorismo 475/2002;
Global Terorrism Trends 2015.