Progetto MKULTRA: un esperimento di controllo mentale.
Negli anni della Guerra Fredda, la CIA ha condotto esperimenti di controllo mentale su cittadini tenuti all’oscuro di tutto. Il caso più eclatante è quello avvenuto in un piccolo villaggio francese, Pont Saint Esprit. A questo, si è scoperto essere collegato il presunto suicidio del dottor Frank Olson.
Hank Albarelli, giornalista investigativo e scrittore statunitense, ha portato avanti una lunga ed approfondita indagine sugli esperimenti di controllo mentale condotti dalla CIA durante la Guerra fredda. Nel corso delle sue ricerche si è imbattuto in alcuni documenti relativi ad un oscuro episodio accaduto in Francia, mai stato chiarito. Egli sostiene che nel 1951 la CIA stesse testando un’arma segreta: l’irrorazione per aerosol di LSD. L’esperimento sarebbe stato effettuato in un villaggio francese, i cui abitanti e le autorità erano stati tenuti completamente al buio.
Per decenni questo episodio è stato avvolto dal mistero così come lo strano e presunto “suicidio” del dottor Frank Olson, di New York City, avvenuto nel 1953; i due accadimenti hanno in maniera indipendente lasciato perplessi molti investigatori. La morte di Olson è stata a lungo sospettata essere un omicidio di Stato, ma le plausibili motivazioni dell’assassinio non sono mai state identificate. Lo scoppio della follia nel villaggio di Pont Saint Esprit, nel sud della Francia, ha sconcertato gli scienziati per decenni, con molti sospetti di una sorta di attacco segreto con LSD, ma i mezzi e le motivazioni semplicemente non erano ritenuti esistenti.
Nel 1995, Albarelli inizia seriamente ad indagare sulla morte del dottor Frank Olson, biologo assegnato alla Divisione Operazioni Speciali (SOD) del Centro biologico dell’esercito USA di Fort Detrick, nel Maryland, in cui si portavano avanti ricerche sulle armi chimico-batteriologiche per l’esercito e la CIA. Intorno alle due del mattino del 28 novembre 1953, l’uomo venne trovato agonizzante sul marciapiede di fronte ad un albergo di New York. Era caduto da una camera al decimo piano, rompendo i vetri della finestra chiusa, e indossava solo la biancheria. Morì prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Durante lo studio del caso, Albarelli maturò il sospetto che la scoperta che Olson potesse essere stato ucciso collideva con gli eventi di Pont Saint Esprit dell’agosto del 1951. Lo strano scoppio di follia avvenuto in questo piccolo villaggio del sud della Francia colpì quasi cinquecento persone, causando la morte di almeno cinque e il suicidio di due.
Per decenni si è pensato che “l’epidemia da avvelenamento” fosse stata prodotta dalla muffa della segale cornuta. Questa spiegazione, però, era basata sugli studi effettuati dai biochimici spediti sulla scena e provenienti dalla Sandoz Chemical Company di Basilea, in Svizzera. Nel contingente della Sandoz c’era anche il dottor Albert Hofmann, l’uomo che aveva sintetizzato l’LSD il 16 novembre 1938. La Sandoz Chemical stava segretamente lavorando a stretto contatto con la CIA, rifornendola con grosse quantità di droga e dava consulenze all’agenzia sui possibili usi difensivi e offensivi per l’LSD.
Alla luce delle indagini portate avanti da Albarelli, emerse che lo scoppio di Pont Saint Esprit era stato effettivamente prodotto da un esperimento top-secret condotto congiuntamente da Esercito e CIA, nell’ambito del progetto MKNAOMI, un progetto aggiunto a quello ultra segreto della CIA, MKULTRA. L’unità che il dottor Frank Olson dirigeva, la Special Operations Division di Fort Detrick, aveva supervisionato l’esperimento in Francia.
Il Progetto MKULTRA è stato il più grande programma per investigare le tecniche di controllo mentale dell’intelligence USA. Alcune iniziative più piccole erano state intraprese negli anni precedenti, come Bluebird e Artichoke, ma il programma MKULTRA rimase a lungo conosciuto solo da poche persone anche all’interno della stessa agenzia. Prima che tale programma venisse interrotto, la CIA spese milioni di dollari per somministrare LSD e altre sostanze psicotrope a centinaia di americani, spesso senza il loro consenso, con il fine di studiare le possibilità di controllo sulla mente umana e di utilizzo di quelle stesse sostanze nello spionaggio internazionale.
Nella sua presentazione del programma a Dulles (all’epoca a capo della CIA), Richard Helms – allora uno dei più alti responsabili dell’agenzia e più tardi ne prese il comando – chiarì che l’obiettivo era quello di “investigare lo sviluppo di un materiale chimico che causa uno stato mentale aberrante, reversibile e non tossico” con la possibilità di “screditare individui, ottenere informazioni e impiantare suggestioni e altre forme di controllo mentale”.
Inizialmente sperimentato sugli agenti incaricati di portare avanti il Progetto, l’LSD venne poi somministrato al di fuori dell’agenzia partendo dal centro di riabilitazione di Lexington, Kentucky, una grande prigione federale per tossicodipendenti, quasi tutti neri, che scontavano pene per reati di droga. Alcuni detenuti si offrirono volontari per una non meglio specificata ricerca scientifica, dietro la promessa di dosi di droga o di uno sconto di pena. In seguito, gli esperimenti oltrepassarono anche le mura del carcere ed arrivarono a toccare comuni e inconsapevoli cittadini, adescati con le più svariate motivazioni.
Nel 1975 gli atti di una commissione presidenziale (conosciuta come Commissione Rockefeller) sulle attività della CIA nel territorio degli Stati Uniti, fecero conoscere al grande pubblico l’esistenza del programma MKULTRA.
Riemerse dal silenzio anche il caso di Frank Olson. Il 19 novembre 1953, nove giorni prima della sua morte, stava partecipando ad una riunione riservata con membri dell’esercito e dei servizi segreti, in una baita a Deep Creek Lake, una località sperduta a circa centocinquanta chilometri dalla base.
Tre dei dieci partecipanti facevano parte di un’unità della CIA chiamata Technical Services Staff (TSS) e, dopocena, uno di loro versò senza farsi notare una piccola quantità di LSD in una bottiglia di Cointreau. Tutti i presenti tranne due bevvero; dopo una ventina di minuti, uno dei tre comunicò che erano stati drogati.
Nei giorni successivi all’episodio, Olson mostrò i segni di una profonda depressione. Tre giorni dopo il suo rientro da quell’incontro, Olson si buttava dal decimo piano di un albergo. Per anni, la morte di Frank Olson è rimasta del tutto sconosciuta all’opinione pubblica americana.
E’ grazie, quindi, ad una serie di inchieste del Congresso sulla CIA che è emersa una verità inaspettata: che Frank Olson è stato il risultato più tragico, almeno tra quelli che è stato possibile documentare, di un vasto programma segreto portato avanti per oltre dieci anni dai servizi segreti sulle tecniche di manipolazione mentale, il progetto MKULTRA.
La storia, prevedibilmente, fece presa sull’opinione pubblica. Nell’agosto del 1977 una nuova commissione si riunì a Washington per sentire diversi testimoni a proposito di MKULTRA. Tra loro c’era anche l’allora direttore della CIA, l’ammiraglio Stansfield Turner, nominato pochi mesi prima. Turner disse che le sperimentazioni su soggetti ignari erano state sospese nel 1964, dopo che un rapporto interno ne aveva denunciato gli aspetti moralmente discutibili. Il Programma MKULTRA venne chiuso alla fine degli anni Sessanta. Aggiunse anche, che nessun programma simile stava più venendo portato avanti dalla CIA.
Venne fuori che l’interesse dei media per MKULTRA era arrivato troppo tardi e che gran parte delle informazioni relative al progetto erano andate probabilmente perse per sempre. Richard Helms, capo della CIA all’epoca dei fatti, aveva ordinato la distruzione dei documenti relativi al progetto.
Nelle sue conclusioni, la commissione scrisse che le sperimentazioni portarono a “massicce violazioni dei diritti di cittadini americani, a volte con tragiche conseguenze” e “una sostanziale mancanza di rispetto per il valore della vita umana”. E’ stato notato che il progetto MKULTRA era anche una palese violazione del Codice di Norimberga, le linee guida per la sperimentazione umana stabilite dopo i processi degli Alleati ai criminali di guerra nazisti.
Ma tecniche che ricordano quelle di MKULTRA non sono rimaste confinate alla cupa atmosfera della Guerra fredda e agli anni Cinquanta e Sessanta, quando le conoscenza sulla mente umana e sul cervello erano ancora lontane dalle conquiste e dalle rivelazioni della neurobiologia. Come la cronaca degli anni recenti ha dimostrato, i tentativi di manipolazione psicologica delle persone sembrano aver lasciato il segno nella pratica dei servizi segreti di molti paesi. In un articolo comparso sull’Atlantic nel 2003 sui metodi di interrogatorio degli americani durante le guerre post 11 settembre, è stata descritta la somministrazione di droghe a soggetti inconsapevoli catturati dagli americani, come il terrorista Khalid Sheikh Mohammed, considerato l’ideatore dell’attacco alle Torri Gemelle.
In un’intervista rilasciata a Russia Today, Alberelli dichiara che, a parer suo, la CIA sta continuando a testare segretamente droghe sulle nuove generazioni. Ad oggi, è davvero possibile agire con un tale livello di inconsapevolezza collettiva?
Per approfondimenti:
https://youtu.be/_U9z-64FmV0
https://youtu.be/JigFWWheWVo
https://youtu.be/LUY-WHQ_BDY
Bibliografia e Sitografia
Albarelli Jr Hank P., (2009), A Terrible Mistake: The Murder of Frank Olson anche the CIA’s Secret Cold War Experiments, Walterville, Trine Day;
http://www.voltairenet.org/article168000.html;
http://www.linkiesta.it/it/article/2014/12/07/mkultra-la-cia-e-il-controllo-della-mente/23799/;
https://www.cia.gov